[WikiIT-l] Gesuti e wikipedia: commento

Valentina Faussone valentina_faussone a yahoo.it
Lun 18 Lug 2005 16:21:50 UTC


"La "chiesa" intesa come struttura non è la 
religione: è essenzialmente 
un organo burocratico, e quindi una struttura di
potere. Vista da questo  punto di vista, le sue azioni
e le sue reazioni si spiegano sempre bene... in quanto
tale, ha necessità di avere dei seguaci che appunto la
seguano e basta, senza stare sempre lì a rompere sul
perchè e sul percome: i dubbi NON sono bene accetti
:-)"
Mi hai detto con poche e semplici parole quello in cui
io mi perdo cercando di sintetizzare, spiegare,
estrapolare, dire, fare, baciare, ecc, ecc…. Forse io
la mia crisi non l'ho ancora digerita, anzi, senza
forse. Eppercciò complimenti per la sintesi: io
l'apprezzo sempre.
Viva il sano dubbio dunque, scomodo ma sincero
compagno di un lungo viaggio.

V.

--- Shen Ming Xuan <maxpayload a quipo.it> ha scritto: 

> Valentina Faussone ha scritto:
> 
> >Due precisazioni:
> >"la cultura religiosa parte dal presupposto di
> >conoscere già  la verità, fondamentalmente, e che
> >tutto il resto siano dettagli." 
> >Avendo fatto parte di tale cultura posso dire che
> non
> >penso che un credente vi si riconoscerebbe… Chi
> crede
> >sa di avere Dio davanti, ma cosa Dio voglia resta
> in
> >quale modo sfuggente. Un credente sarebbe
> >probabilmente "spaventato" dal sentirsi dire che ha
> >'la verità in mano e il resto non conta'. Nel kit
> del
> >credente, come lo chiami con affettuosa ironia, si
> >trovano anche una infinita quantità di dubbi.
> >  
> >
> Vabbè, ho estremizzato un pò... comunque c'è di vero
> che, nel dubbio su 
> cosa fare o come comportarsi, un credente ricorre a
> principi di fede per 
> decidere. E' proprio nel dubbio che interviene il
> fatto di credere in un 
> Dio (quale che sia) a fare la differenza dal
> comportamento di un laico.
> 
> >...il problema non sia tra
> >fede e ragione, ma tra scelta etiche di ricerca
> >intellettuale (oggi più frequenti tra laici) e
> scelte
> >etiche di sclerosi di principi non fondanti cioè
> non
> >basilari della fede (in questo caso cattolica). E
> >queste scelte oggi sono campo della chiesa.
> >  
> >
> Ecco, appunto... più che cercare la verità, la
> chiesa alla fine si 
> ripiega nel difendere quella che ritiene la SUA
> verità.
> 
> >In pratica: se la chiesa affonda le sue radici nel
> >servizio e nell'umile ricerca della verità che sa
> non
> >appartenerle, perchè non smette di guardare ad ogni
> >dubbio come ad un cancro pernicioso? Perchè é più
> >facile contarsi che tanto più sarai bravo, tanto
> meno
> >patirai dubbi. 
> >  
> >
> La "chiesa" intesa come struttura non è la
> religione: è essenzialmente 
> un organo burocratico, e quindi una struttura di
> potere. Vista da questo 
> punto di vista, le sue azioni e le sue reazioni si
> spiegano sempre 
> bene... in quanto tale, ha necessità di avere dei
> seguaci che appunto la 
> seguano e basta, senza stare sempre lì a rompere sul
> perchè e sul 
> percome: i dubbi NON sono bene accetti :-)
> 
> Sono d'accordo con te sul fatto che la fede vera non
> possa essere scissa 
> dal dubbio: ho passato anch'io un periodo di "crisi"
> e in effetti 
> l'unico modo in cui posso (potrei?) aver fede è
> insieme al dubbio 
> costante. Il sentirmi dire "l'importante è che fai
> quello che dice il 
> prete" mi suona, ora come ieri, come una gran
> fesseria. Però... è quello 
> che alla fine i preti ti dicono. E alla lunga, al di
> là delle belle 
> parole e delle alte dichiarazioni di intenti, si
> finisce sempre da 
> quelle parti... cosa ti devo dire, nemmeno io credo
> che la chiesa 
> ufficiale (e sottolineo quella "ufficiale": i
> singoli e/o gli innovatori 
> faranno, come sempre, di testa loro) "ora come ora"
> voglia impedire 
> ecc.ecc., ma prevedo che in futuro, preso atto della
> "non 
> influenzabilità" del mezzo, non sarà tanto
> entusiasta che i suoi adepti 
> vi contribuiscano (della serie "Ma da che parte
> stai"?). Insomma parlo 
> guardando ai tempi lunghi più che al qui e ora...
> 
> >Non credo che la Chiesa voglia impedire, ora come
> ora,
> >il contributo su wiki: dopotutto permette anche a
> lei
> >di esprimere le sue posizioni e le lasciaa uno
> spazio
> >che forse altri non lascerebbero. E il bello di
> wiki é
> >anche questo. L'essenziale é che il contributo sia
> di
> >un singolo che non pretende di esprimere la
> posizione
> >ufficiale della chiesa, che ha i suoi organi e le
> sue
> >voci autorizzate. Se diventerà un'attività
> malvista,
> >dipenderà anche da quanto il conflitto fedele-laico
> si
> >inasprirà e quanto le voci e laiche (come wiki) ne
> >incarneranno i principi.
> >
> >Non ho detto che si ritengono i contributi di wiki
> >privi di valore… i gesuiti sono cattolici, ma nè
> >stupidi nè fanatici. Inoltre per farlo dovrei poter
> >citare l'articolo, che non ho sottomano.
> >Ciò che indendevo é che la buona volontà é
> condizione
> >sufficiente a far passare in secondo piano la
> qualità
> >di un lavoro nell'ambito comune e quotidiano della
> >chiesa (ambito che non ne esurisce la portata), ma
> non
> >lo é alrettanto se il confronto"buona
> >volontà-risultato parziale o in evoluzione"
> appartiene
> >al laico. 
> >
> >  
> >
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