[WikiIT-l] [Fwd: [articolo] «Wikipedia: L'enciclopedia Web non piace ai gesuiti»]

Marco Caresia caresia a gmail.com
Lun 18 Lug 2005 10:48:07 UTC


Cara ML,
sono un fan di wiki wiki web.

Vi inoltro il seguente articolo d'interesse:

> «La Civiltà Cattolica» contro il relativismo di Wikipedia che si 
> costruisce con contributi spontanei
> 
> L'enciclopedia Web non piace ai gesuiti 
>     
> L'accusa: «Un'elaborazione comunitaria della conoscenza che ricorda la 
> scuola di don Milani, ma è molto esposta al duplice pericolo 
> dell'inaffidabilità e del vandalismo» Don Lorenzo Milani non poteva 
> immaginarlo, ma la sua scuola di Barbiana per certi versi anticipò la 
> «rivoluzione digitale» inaugurata da Internet. Lo sostiene padre Antonio 
> Spadaro in un saggio sui progetti Wiki, in particolare sull'enciclopedia 
> online Wikipedia, che uscirà nel prossimo numero dell'autorevole rivista 
> dei gesuiti La Civiltà Cattolica.
>       Il nesso tra l'esperimento di don Milani e i prodotti della 
> cultura telematica consiste nell'elaborazione comunitaria del sapere. 
> Wikipedia, sottolinea Spadaro, è un progetto aperto, al quale ciascun 
> utente del Web, mantenendo l'anonimato, può aggiungere liberamente 
> contenuti, anche modificando i testi preesistenti: ne risulta una sorta 
> di organismo vivente in continua e rapida crescita, che si configura 
> come il frutto di un'intelligenza collettiva. Su scala di gran lunga più 
> ampia, è una pratica simile a quella «scrittura in collaborazione» da 
> cui scaturì il celebre Catechismo di Barbiana. Resta tuttavia una 
> fondamentale differenza, su cui s'incentra la critica di Spadaro a 
> Wikipedia: nell'enciclopedia online (come nel dizionario, nell'antologia 
> di citazioni e nelle altre raccolte di materiale contrassegnate dal 
> prefisso Wiki) «non esiste alcuna reale garanzia di validità e 
> accuratezza dei contenuti immessi».
>       Insomma, proprio la «sua natura di progetto totalmente 
> decentralizzato e a base democratica» causa all'universo (parola che 
> viene dall'hawaiano e significa «veloce») gravi problemi, tra cui la 
> vulnerabilità al vandalismo di chi si diletta a inserire su Internet 
> informazioni errate, tirate propagandistiche o anche espressioni 
> scurrili. E se tali comportamenti scorretti possono trovare un antidoto 
> nel «livello di motivazione della comunità», per cui in genere i 
> collaboratori più affezionati provvedono in fretta alla correzione degli 
> interventi dolosi, il padre gesuita aggiunge che comunque l'utopia del 
> sapere aperto e diffuso, espressione di «un sogno illuminista di 
> descrivere il mondo», rischia di tradursi in «una nuova forma di "torre 
> di Babele", che ha il suo tallone d'Achille non solo 
> nell'inaffidabilità, ma anche nel relativismo». Di qui l'esigenza 
> ineludibile di «selezionare criticamente» l'enorme mole di dati offerta 
> sul Web.
>       Sono osservazioni che non stupiscono uno studioso dei nuovi media 
> come Franco Carlini: « La Civiltà Cattolica nelle sue critiche conferma 
> quali sono i grandi avversari della cultura della Chiesa: l'Illuminismo, 
> perché esso mette la ragione al di sopra e al posto della fede, e il 
> relativismo, che distrugge l'idea di una verità solida e immutabile.
>       Wiki al contrario è conoscenza dal basso, provvisoria e mobile; 
> quello che per La Civiltà Cattolica è un difetto, per molti invece è un 
> pregio e un atto di modestia».
>       Tuttavia Carlini apprezza il genuino interesse con cui la rivista 
> si è avvicinata al fenomeno Wiki: «I gesuiti si dimostrano una volta 
> ancora attenti al mondo che cambia e alle culture in movimento. Le loro 
> critiche in parte sono condivise dallo stesso mondo Wiki, che infatti ha 
> già messo in atto le opportune contromisure. Per esempio la voce inglese 
> abort dell'enciclopedia Wikipedia non è più editabile, perché i seguaci 
> dei movimenti pro-life continuavano a sostituire la parola "aborto" con 
> quella "omicidio"».
> 
> [«Il Corriere della Sera», 17/7/2005]

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MC




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