Buongiorno a tutti/e,
Voglio sottoporvi la situazione incresciosa che dal 7 giugno a oggi si è
creata sulla pagina di discussione della voce Sindrome di alienazione
genitoriale
(https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Sindrome_da_alienazione_genitoria…
<https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Sindrome_da_alienazione_genitoria…>).
Una premessa personale. Ho creato l’account Gitz6666 nel 2010 e in
questi anni ho collaborato al progetto WP in modo saltuario ma utile: ho
corretto dozzine di refusi e di errori, ho integrato informazioni sulle
voci più disparate, ho creato ex nihilo almeno due voci (Carlo Mussa
Ivaldi Vercelli e Franco Momigliano). Da quando è iniziata la guerra
sulla Sindrome di alienazione genitoriale, sono stato accusato in un
paio di occasioni di essere una utenza monoscopo, ma chiunque può vedere
che non è vero: i miei contributi sono distribuiti sui temi più diversi.
Inoltre, rispetto all’alienazione parentale non avevo, prima di
intervenire nella voce, alcun interesse personale o politico-culturale:
non solo non faccio parte di associazioni “pro-PAS” o “anti-PAS”, ma
addirittura non conosco persone che ne facciano parte. Sono rimasto
coinvolto dalla voce solo perché casualmente mi sono imbattuto in un
errore giuridico (la mia area di competenza) e ho inteso correggerlo;
alla fine, sono anche riuscito a farlo (seppure parzialmente) ma solo
dopo aver trascorso cinque giorni di fitte discussioni. Eppure era solo
l’inizio…
Non ho grande familiarità con i “luoghi” e le procedure della comunità
WP. Perciò, quando è diventato chiaro che la discussione non avrebbe
portato da nessuna parte, mi sono mosso in modo un po’ goffo: ho chiesto
a un utente di tentare una mediazione tra me e il mio interlocutore, ho
sollecitato contributi alla discussione sulla pagina del progetto
Psicologia (due volte), mi sono persino rivolto all’Oracolo (!). Ma la
comunità mi ha lasciato solo: non sono riuscito a creare il minimo
interesse per quanto stava succedendo. Alla fine, quando la situazione è
diventata intollerabile, ho aperto una Richiesta di parere sul
comportamento di un utente/amministratore (Ignisdelavega) che da
settimane bloccava l’aggiornamento della voce. Il giorno dopo, Ignis mi
ha segnalato come Utente problematico e il mio account è stato bloccato
per una settimana.
Peraltro, sulla pagina di Richiesta di parere aperta da me
(https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Richieste_di_pareri/Comportamenti_d…
<https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Richieste_di_pareri/Comportamenti_d…>)
e sulla pagina di segnalazione di Utente problematico aperta da Ignis
(https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Utenti_problematici/Gitz6666
<https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Utenti_problematici/Gitz6666>)
non è che il dibattito sia proprio decollato… E io allora mi chiedo: ma
davvero la vicenda non interessa nessuno? oppure è in corso una
discussione che si svolge in luoghi informali e che non mi coinvolge? In
questo secondo caso non me ne avrei a male, ma mi aspetterei che mi si
facesse sapere se e quando i contenuti di tale discussione verranno
condivisi con me. Se invece fosse vero che la vicenda semplicemente non
interessa , lo troverei grave. Ho fatto parte di associazioni politiche
e istituzioni culturali e, nonostante le molte polemiche, non ricordo di
essere mai stato trattato in modo così degradante e ingiustificato come
su WP. Che la comunità non trovi le risorse per reagire a comportamenti
del tutto inaccettabili, non di un qualsiasi utente ma di un suo
amministratore, qualcuno a cui qui è stata data una responsabilità, è
veramente deprimente. Possibile che da un mese, ma forse a ben vedere da
anni, una pagina della “Enciclopedia libera” sia trattata da un
amministratore come se fosse cosa propria, e nessuno abbia uno scatto di
orgoglio e di iniziativa?
Il mio problema non è il blocco del mio account – che, intendiamoci, è
gravissimo e ingiustificato; né il mio problema è l’orgoglio ferito –
anche se sogno una processione di amministratori WP che mi chiedano
scusa cospargendosi il capo di cenere. Il problema è l’assoluta assenza
di voci: esiste questa comunità? Capisco che l’imbarazzo paralizzi, ma
per quanto imbarazzante è necessario che qualcuno – soprattutto i membri
del progetto Psicologia – sblocchi la situazione, parli pubblicamente
con Ignis e di Ignis, aggiorni e corregga la voce. A proposito di questo
aggiornamento, copio qui in calce la modifica su cui Ignis ha posto il
suo veto inamovibile. Trascuro le fonti (numerose e selezionate), che
potete trovare indicate nella pagina di discussione; naturalmente può
essere modificata e corretta, ma è un indubbio miglioramento rispetto a
ciò che si legge ora nella sezione "Esclusione dal DSM" della voce, dove
dichiarazioni del 2010 sono citate a supporto di decisioni prese nel
2013 dall'Associazione psichiatrica americana.
Vi chiedo quindi di armarvi di santa pazienza e di leggere la
discussione-fiume che inizia con la sezione “Eliminato riferimento a
ordinanza Cassazionie 13217/2021” (7 giu 2021). So che è noiosissima, ma
è stato ancora più noioso farla: è stato estenuante. Dopo averla letta,
vi chiedo per favore di intervenire sulla mia Richiesta di parere, sulla
segnalazione di Utente problematico aperta da Ignis, e sulla voce e/o
sulla relativa discussione. Senza un confronto esterno – in realtà
interno alla comunità: esterno al circuito “Ignis contro Gitz6666 (e
Bologai)” – sarà impossibile venirne a capo in modo conforme ai principi
di un’Enciclopedia che voglia essere libera.
Cordialmente,
Gitz6666
/La sindrome dell’alienazione parentale (PAS) non è accettata da nessun
sistema nosografico e manuale diagnostico riconosciuto nel campo della
ricerca psicologica e psichiatrica: non si trova né nel Manuale
diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) della American
Psychiatric Association, né nella Classificazione ICD
dell’Organizzazione mondiale della sanità. Per quanto riguarda in
particolare il DSM, l’intensa campagna di lobbying volta a ottenere
l’inserimento della PAS nella quinta edizione del Manuale (2013) non ha
avuto successo: l’American Psychiatric Association ha deciso di non
includere il concetto controverso di alienazione parentale nella nuova
edizione perché, secondo le parole di Darrel Regier, all’epoca
vicepresidente del gruppo di lavoro incaricato di redigere la nuova
edizione, “non si tratta di un disordine all’interno di un individuo
bensì di un problema relazionale genitore-bambino e genitore-genitore. I
problemi relazionali di per sé non sono disturbi mentali”. //Questa
opinione è oggi tendenzialmente condivisa nella comunità scientifica,
che ritiene che l’alienazione parentale non sia classificabile come
disturbo mentale del bambino ma sia invece riconducibile ai problemi
relazionali genitore-figlio (DSM-IV e DSM-5) o alle situazioni di
difficoltà della relazione parentale, che occorrono quando "il focus
dell'attenzione clinica sono gli effetti negativi //della discordia
nella relazione parentale (ad es., alti livello di conflitto, disagio o
denigrazione)///sul bambino in famiglia /" (DSM-5)./